Intervento rivoluzionario di microchirurgia ricostruttiva

L’Italia, Paese sempre bistrattato soprattutto da noi cittadini, rappresenta per il mondo intero un esempio da seguire in molti settori ed ambiti, ad iniziare da quello medico. Il nostro è infatti un Paese di grandi e rinomati professionisti, richiesti in tutto il mondo e pubblicati da tutte le case editrici specializzate.

Non è un caso che nel 2015 è proprio in Italia che viene compiuto un intervento rivoluzionario di microchirurgia ricostruttiva, su un uomo di 48 anni colpito al braccio destro da un liposarcoma dei tessuti molli.

L’intervento è stato compiuto a Roma, presso l’Ospedale Israelitico, dal chirurgo ortopedico Alessia Pagnotta e dalla sua équipe che, nella fattispecie hanno utilizzato una parte di perone dell’uomo per colmare lo svuotamento osseo creato dal sarcoma all’omero. Ad assistere il chirurgo anche i chirurghi oncologi dell’IFO, Roberto Biagini e Carmine Zoccali.

L’intervento ricostruttivo è durato ben 12 ore ed è consistito nell’innesto, tramite una placca di titanio, di una porzione del perone del paziente all’omero, svuotato dalla presenza di un tumore poi resezionato di circa 10 centimetri.

Attraverso una tecnica all’avanguardia, i medici hanno agganciato i vasi dell’omero ai vasi nutritizi del perone ricorrendo all’utilizzo di un sofisticato microscopio e a fili sottilissimi di sutura. L’intervento ha del rivoluzionario soprattutto perchè anzichè ricorrere, come spesso avviene, ad un intervento di Protesi, è stato deciso di salvare le articolazioni, semplicemente ricostruendole.

Questo intervento è definitivo, non sarà quindi necessario operare nuovamente, anzi, il paziente uscito dopo appena 5 giorni di degenza dall’intervento, a seguito di 6/8 mesi di fisiorerapia è tornato alle sue normali attività quotidiane.

Il carattere definitivo dell’operazione si ottiene proprio grazie al trapianto del perone osteovascolarizzato del paziente che permette di mantenere la vitalità dell'osso.



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